lunedì 19 novembre 2007

Rose rosse per te.....


100 euro per tre rose rosse. Al termine della giornata, dopo aver dichiarato di voler costituire il "Partito del Popolo", Silvio Berlusconi ha acquistato 3 rose rosse da un cingalese, all'uscita da teatro, pagandogliele, con la generosità che lo contraddistingue, 100 euro (senza neppure pretendere ricevuta fiscale...). Ora, a parte il dubbio buon gusto nello sbattere in faccia a tutti (c'erano i fotografi ad immortalarlo e non erano di certo nascosti) cosa significhino cento euro per l'ex premier, qualcuno sarebbe tanto gentile da spiegargli che per la stragrande maggioranza di quei milioni di italiani che, secondo lui, non ne possono più del governo Prodi, 100 euro sono ancora 100 euro? Se tre rose rosse costano 100 euro, quanto costerà la tessera del Partito del Popolo?
Ma si sa, Berlusconi è così, un generoso, simpatico guascone....

giovedì 8 novembre 2007

A futura memoria....


"Non c'è mai stato un editto bulgaro né ho mai detto che questi signori non dovevano fare televisione". Neppure di fronte alla morte di Enzo Biagi, Berlusconi resiste alla tentazione di esibirsi in uno dei suoi esercizi preferiti: capovolgere la realtà. Ma il problema non è Berlusconi in sè; ciò che preoccupa è che ciò che è accaduto a Biagi, Santoro, Luttazzi & Co. potrebbe accadere di nuovo. Perchè il centro-sinistra, pur al governo, non ha fatto nulla per cambiare, cambiare le regole, fare in modo, per esempio, che la RAI non sia più il regno della lottizzazione partitica. Finchè i vertici RAI saranno nominati dai partiti e, ovviamente, a questi dovranno rispondere, non potremo mai avere un'informazione pubblica indipendente, in poche parole un vero servizio pubblico.
Evidentemente è nel DNA di questa classe dirigente del centro-sinistra il non volere/potere mettere mano alle anomalie tutte italiane. Dopo il primo governo Berlusconi, infatti, dal 1996 al 2001, ci sarebbe stato tutto il tempo e il modo per sanare la più eclatante, ovvero che un politico fosse proprietario e controllasse una grossissima fetta dell'informazione italiana. Ma nulla è stato fatto, salvo poi continuare a lamentarsi dello strapotere mediatico berlusconiano.

venerdì 26 ottobre 2007

Prova a prendermi.....


E' di questi giorni la notizia che una troupe delle Iene si è messa al lavoro, per cercare di rintracciare Vincenzo Canese, il "fiscalista" spezzino accusato di aver truffato parecchi concittadini, non effettuando i pagamenti delle imposte per conto dei clienti, trattenendo per sè il denaro degli stessi. La troupe lo ha rintracciato in Svizzera, dove si è rifugiato, sfuggendo alla giustizia italiana. Canese, godendo della doppia cittadinanza italo-svizzera, restando in territorio svizzero non rischia nulla, dalla giustizia italiana, in quanto la Svizzera non concede l'estradizione per i suoi cittadini, a meno che non siano catturati fuori dal territorio nazionale.
Per cui, stando così le cose, la sta facendo franca.
Così come la stava facendo franca, negli anni '90, un altro personaggio che ha "lasciato il segno" tra gli spezzini: Tiziano Mugnai. Costui prese il volo verso Cuba, lasciando dietro sè la moglie ed un buco valutato intorno agli 80 miliardi di vecchie lire. Inaugurando verso la fine degli anni Ottanta la serie dei finanzieri d'assalto, a La Spezia e dintorni ha preso in giro 1.460 grandi e piccoli risparmiatori: è scappato dopo il processo d'appello e prima che la Cassazione (nel '99) lo condannasse definitivamente a otto anni di reclusione.
E se il buon Tiziano si fosse accontentato di quanto combinato in Italia e non avesse cercato di truffare nientepopodimeno che il governo Cubano, probabilmente sarebbe ancora tranquillamente spaparanzato al sole dei Caraibi.

sabato 20 ottobre 2007

Commedia all'italiana in 3 atti



Atto I: La Procura di Catanzaro iscrive sul registro degli indagati il Ministro Clemente Mastella, nell'ambito dell'inchiesta "Why not", quella per intenderci di cui è titolare giudice De Magistris, il quale sta indagando sul presunto uso illecito di finanziamenti pubblici.

Atto II: Il ministro come reagisce? Dichiara "di attendere serenamente gli sviluppi di questa situazione". Poi però, con un tempismo eccezionale, dice anche che: "Il governo non c'è più, si vada al voto in primavera, togliamoci subito il dente". Casuale coincidenza? Se si, pessima scelta dei tempi, se no.....no comment.


Commedia finita? Tutt'altro.

Atto III: La Procura di Catanzaro ha avocato a sè, di fatto togliendola a De Magistris, l'inchiesta nella quale è indagato anche Mastella, ravvisandovi incompatibilità, in quanto il ministro è colui il quale aveva promosso un procedimento di trasferimento cautelare d'ufficio per De Magistris. Ricapitoliamo: De Magistris sta indagando sull'uso illecito di finanziamenti pubblici, sono coinvolti nell'inchiesta anche il presidente Prodi, oltre ad altri esponenti sia del centrodestra che del centrosinistra. Mastella apre un procedimento a carico del magistrato, chiedendone il trasferimento. Poi emerge che il guardasigilli è anch'egli indagato a sua volta. Per cui nasce l'incompatibilità.

Sipario? Non ancora.... To be continued.

lunedì 15 ottobre 2007

Mistero.....



Il giorno dopo le primarie del Partito Democratico le cronache sono affollate, come è ovvio, dai commenti di tutti gli esponenti politici. Chi gioisce, chi esulta, chi si congratula, chi dubita, insomma ce n'è per tutti i gusti, come sempre accade in politica.

Ma veramente una spanna sopra tutti è il Senatore Rocco Buttiglione, il quale afferma, commentando la nascita del nuovo soggetto politico, che "Così vedo solo il rischio di fare il partito del pragmatismo puro, cioè della politica per la politica. Dunque, un partito che legittima l'antipolitica.".

Sono sicuro che nelle intenzioni del Senatore ci fosse un pensiero di senso compiuto. Ma a me è sfuggito e sfugge ancora. Aiuto!

giovedì 11 ottobre 2007

Quando i "grandi" danno l'esempio....


Le società partecipate dagli enti locali dovranno ridurre gli organi di amministrazione secondo quanto previsto dalla finanziaria per il 2007 e dal decreto attuativo Lanzillotta. Così stabilisce, giustamente, il nostro Parlamento. E di questo, forse, un qualche merito va riconosciuto a Stella e Rizzo ed al loro libro.
Oggi su Repubblica si legge che ci sono ancora 14 deputati che hanno doppio incarico. Si tratta di posti in Cda, consorzi ed enti, che creano un conflitto di interesse, oltre a lauti compensi, ovviamente. "....L'elenco che il Comitato per le incompatibilità ha illustrato ieri alla giunta delle elezioni contiene 22 casi ancora sub iudice. E poco conta che due giorni fa, il 9 ottobre, siano scaduti i diciotto mesi dalle elezioni - termine puramente indicativo - entro i quali Montecitorio avrebbe dovuto sciogliere i nodi, invitando gli onorevoli incompatibili ad optare entro un mese: Camera o poltrona, pena la decadenza. ".
Bene fa, dunque, il sindaco Federici ad ottemperare a quanto disposto dal parlamento, male fanno, alcuni (se non molti) di quelli che in quel parlamento siedono, a continuare a dare pessimi esempi.
Ma, come dice il ministro Mastella, "non si faranno processare nelle piazze".
Chapeau.

martedì 9 ottobre 2007

Panigaglia....


Ovvero una delle insenature più affascinanti del nostro golfo. Con il bosco mediterraneo che arriva fino al mare. Vabbè...guardando meglio ci sarebbe anche il rigassificatore...

con i serbatoi ed il suo bel pontile. Non vorrei spendere neppure una parola per commentare la scelleratezza di chi, all'epoca, consentì un tale stupro a ciò che la natura ci aveva donato. Sarebbe come sparare sulla croce rossa.

Desidero invece soffermarmi su una lettera che è stata pubblicata su un organo di informazione locale on-line, inviata da "lavoratori di Panigaglia", potete leggerla qui: http://www.cittadellaspezia.com/leggi_articolo.asp?id=24250&sp=9 . Voglio riportarne un breve stralcio, su cui riflettere: "....Comunque noi generiamo reddito e gettito in questo territorio e credo che quando andremo prossimamente a votare con le nostre famiglie e parenti faremo pesare il nostro voto. Noi vogliamo sopravvivere e rimanere nella nostra terra dove abbiamo le radici e le famiglie e siamo i primi che vogliamo, allo stesso tempo, che dal nostro lavoro possa nascere benessere anche per gli altri concittadini, cosa che voi politici dal 1963 non siete stati in grado di fare sufficientemente."

Che vogliate rimanere nella vostra terra è un desiderio più che legittimo, l'avrei anch'io al vostro posto, così come l'avevano, credo, i vostri colleghi che lavoravano nel dismesso stabilimento IP/ENI, così come penso l'abbiano tutti i pendolari che all'alba affollano i treni.

Che nel segreto dell'urna facciate pesare i vostri voti (a proposito, quanti sono? e quanti sono quelli di coloro i quali non la pensano esattamente come voi?) è un vostro diritto sacrosanto. Tanti altri lo fanno pesare ma non minacciano preventivamente di farlo, non è carino, ad essere pignoli suona un po' come un ricatto...

Che dal vostro lavoro nasca benessere per gli altri concittadini, beh, francamente mi viene un po' difficile realizzarlo...non credo che gli abitanti delle Grazie, di Fezzano o di Cadimare paghino meno il loro gas grazie al vostro lavoro, tanto per fare un esempio.

Ultimo ma non ultimo, voi dite di generare reddito e gettito (?) in questo territorio, bene, anche la ICMESA fino al 1976 generava reddito e gettito, per dirla alla vostra maniera, a Seveso, anche la Union Carbide generava reddito e gettito a Bhopal, in India, fino al 1984.

Io, e forse con me un numero di vostri concittadini superiore a voi ed ai vostri familiari, dormirei sonni più tranquilli senza la vostra azienda e senza i vostri serbatoi.

Niente di personale.

Solo che mi hanno insegnato che i nostri diritti finiscono dove cominciano quelli degli altri.